Torrione

Foto Francesco Castagna

In pochi luoghi si respira l’incrocio e il confronto tra mondi e tempi diversi come nel Torrione che Fondazione Coppola ha acquisito, restaurato, trasformato nella propria sede. Una storia che affonda le radici nel XII secolo, ma che oggi si traduce in uno spazio espositivo moderno e perfettamente attrezzato. E uno sguardo a 360 gradi, dai 41,60 metri di altezza dell’ultimo livello, che abbraccia tanto la parte storica della città, con una vista impareggiabile sulla Basilica Palladiana, il Duomo, i campanili, quanto le sue trasformazioni più recenti.

L’impegno della Fondazione è stato triplice. Prima l’acquisto del Torrione e la sua donazione al Comune di Vicenza, in cambio della concessione trentennale per farne un polo artistico. Poi i lunghi e complessi lavori di restauro, rifacimento degli impianti, messa in sicurezza dei percorsi e degli spazi, curati dallo studio UP3 Architetti Associati sotto l’attenta supervisione della Soprintendenza, e ormai giunti a completamento. Quindi la realizzazione degli allestimenti, dai pannelli alla nuova illuminazione museale, necessari per poter accogliere opere d’arte di diversa tipologia.

Il percorso museale, messo a punto dagli architetti Paolo De Biasi e Francesco Durante, si snoda lungo tutto il corpo architettonico: ad ogni livello sono stati installati pannelli dove troveranno collocazione le opere illuminate con un sistema a led con luce diffusa o puntuale, secondo le diverse necessità. Pannelli e corpi illuminanti esaltano volumi e spazi del torrione, sottolineandone le caratteristiche con presenze leggere sia visive che strutturali e garantendo un alto grado di flessibilità.

Storia

Sorto nel XII secolo come casa-torre, ampliato da Ezzelino da Romano, abbattuto dopo la morte del “Tiranno” e poi ricostruito più grande con le fattezze di Castello a metà del ‘300 durante l’occupazione scaligera, il Torrione si erge all'ingresso ovest del centro storico della città di Vicenza.

Parte della cinta urbana medievale, assume rilevanza centrale durante l'occupazione scaligera di Vicenza: nel 1343 Antonio e Mastino II della Scala fecero ripristinare la fortezza ezzeliniana, ampliandola in un vero e proprio Castello, grande, che occupava un'area quadrata, circondato da profonde fosse, cinto da torri ai quattro angoli e con il torrione al centro.

Con l'aggiunta del coronamento merlato e della lanterna superiore, pertinenti alla successiva dominazione viscontea, il Torrione assunse le fattezze attuali.

Nel corso del '600, il Castello, ormai privo del suo ruolo difensivo, fu venduto – tranne il Torrione perché di pubblico passaggio – dalla Serenissima ai Valmarana, che ne trasformarono l'ala nord in un palazzo affacciato sul loro antico giardino. Lo smantellamento delle parti residue, alla fine del '700, lasciò pressoché integro il Torrione.

Tuttavia, tra l'800 e il '900, per motivi di viabilità, fu raddoppiato l'arco d'ingresso e affiancato da due passaggi pedonali. L'ultimo restauro risale al 1999. Resta tutt’ora identificabile il perimetro interno dell'antico Castello – corte d'armi – nell'ampio spazio rettangolare che si apre oltre il portale del Torrione, prospiciente il Corso.

Struttura

Con i suoi 41,60 metri di altezza, il Torrione è uno degli edifici storici più alti del paesaggio urbano vicentino. La torre vera e propria, sede delle attività della Fondazione, si sviluppa su 8 livelli: da una sala di accoglienza del pubblico fino al magnifico spazio sommitale, da cui si gode di una ininterrotta ed eccezionale veduta sull’edificato berico e i circostanti sistemi collinari e montuosi.